I primi abitanti della città di Venezia non possono essere considerati dei fuggiaschi come i loro antenati, ma avevano già sviluppato diverse attività sul mare. Molti di loro vivevano ancora della pesca e del commercio del sale, altri erano calafatari e carpentieri, ma i più facoltosi spingevano già i loro traffici al di fuori della laguna.
Nelle isole lagunari vicino a Malamocco, il trasferimento della sede ducale dovette comportare un intensificarsi degli insediamenti. Nel 775-776 vi venne creata la sede vescovile di Olivolo. Durante il governo di Angelo Participazio (809-827) la sede ducale venne quindi trasferita da Malamocco alla meglio difesa "Rivoalto" (l'attuale Rialto). Furono costruiti il monastero di San Zaccaria, un primo palazzo ducale e la prima basilica di San Marco.
Nell'828 i Veneziani trasferiscono il corpo dell'Evangelista Marco nella cappella del Palazzo ducale, già sorto nell'isola di Rialto. Secondo la leggenda, due mercanti, Tribuno e Rustico, capitarono in Alessandria d'Egitto nel momento in cui il Califfo faceva saccheggiare la chiesa cristiana dove era conservato il corpo di San Marco (martirizzato nel 68). Temendo che il sacro corpo venisse profanato, i due mercanti lo trafugarono, trasportandolo sulla loro nave, in un cassone di legno ricoperto di quarti di maiale. I veneziani gli diedero poi onorata sepoltura nella prima basilica di San Marco e lo elessero loro patrono. Questo evento accrebbe il prestigio di Venezia, non solo come capitale ducale, ma come sede religiosa e comportò in seguito il trasferimento della sede patriarcale.
Nell'897 il doge Pietro Tribuno eresse una difesa (civitatis murus) tra Olivolo e Rialto. I materiali da costruzione per queste edificazioni, secondo l'uso dell'epoca, furono tratti dalle rovine delle antiche città romane più prossime alla costa, in particolare da Altino.